articolo Giardinaggio Curiosità
Miti legati all’Agricoltura: la Gorgone della Triscele freccemartedì 17 febbraio 2015

Tra i miti legati all’agricoltura che forse non tutti conosco, anche se l’abbiamo abitualmente sotto gli occhi tutti i giorni, è il mito della Triscele, il simbolo che appare sulla bandiera della Regione Sicilia e che da secoli e secoli rappresenta l’Isola italiana. Al centro dello stemma si erge infatti l’immagine del volto di una donna con tre gambe piegate che le girano attorno. Questa effige prende il nome di Triscele, cioè triskelos, ovvero tre gambe secondo la lingua greco antica. Si tratta di un simbolo antichissimo proveniente dalla mitologia greca, che a sua volta affonda le sue radici nella cultura delle prime civiltà mediterranee.

 Il volto femminile di donna rappresenta la Gorgone, meglio conosciuta nei miti classici come Medusa, il mostro con la chioma di serpenti che pietrificava a vista gli incauti avventurieri e che viene decapitata da Perseo che usa uno scudo specchio per decapitarla. Al contrario di quanto si creda la Triscele non ha origine ellenica, bensì orientale. È fortemente legata al culto di Baal, venerato dalle popolazioni mesopotamiche che si opposero alla popolazione israelita. Baal nella Bibbia è infatti una divinità demoniaca nemica del Vero e Unico Dio Jahvè, e per questa ragione osteggiata dai vari profeti ebraici che la combatterono anche a costo della vita.

Secondo l’orribile culto del dio Baal, divinità che esigeva mutilazioni e sacrifici umani per i suoi adepti, le gambe che ruotano attorno al volto femminile rappresentano le stagioni, ovvero le falci lunari. I serpenti della Gorgone rappresentano invece la rinascita, ovvero la crescita dei raccolti. L’immagine è quindi fortemente legata alla prosperità agricola e alla fecondità della terra. I cicli lunari delle stagioni e la crescita rappresentata dai serpenti racchiudono questo segreto nel simbolo. Durante la dominazione romana i serpenti vennero sostituiti da spighe di grano e la faccia divenne più umana perdendo i connotati del mostro mitologico. La Sicilia era infatti il granaio prima della Repubblica e poi dell’Impero, e per questa ragione tenuta in grande considerazione da Roma che la considerava una delle parti principali dei suoi territori.

La perdita dell’isola accellerò infatti al decadenza dell’intera nazione. Per secoli, e forse anche oggi, il simbolo della Triscele è considerato di buon auspicio dalla popolazione locale, che lo usa come una sorta di talismano per avere pesca abbondante e buoni raccolti. Naturalmente il tutto fa parte ormai del folclore popolare siculo, ma inconsciamente le usanze derivate da culti pagani fortemente radicati nei territori riaffiorano nei comportamenti abituali degli isolani, che come ben si sa sono molto legati alle tradizioni 8per maggiori informazioni sulla Triscele e sulla Sicilia e i suoi miti consigliamo il numero 2 della rivista InStoria Quaderni di percorsi Storici, edita dalla GB EditoriA e acquistabile direttamente sul sito).
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Christian  Vannozzi - vedi tutti gli articoli di Christian  Vannozzi



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Bergenia
La Bergenia , originaria della Siberia, Himalaya, comprende 6 specie ed è una pianta erbacea perenne rustica, sempreverde.
Le foglie sono coriacee,  ovate, lunghe anche 20 cm e più, color verde ........

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Miti legati all’Agricoltura: la Gorgone della Triscele freccemartedì 17 febbraio 2015

Tra i miti legati all’agricoltura che forse non tutti conosco, anche se l’abbiamo abitualmente sotto gli occhi tutti i giorni, è il mito della Triscele, il simbolo che appare sulla bandiera della Regione Sicilia e che da secoli e secoli rappresenta l’Isola italiana. Al centro dello stemma si erge infatti l’immagine del volto di una donna con tre gambe piegate che le girano attorno. Questa effige prende il nome di Triscele, cioè triskelos, ovvero tre gambe secondo la lingua greco antica. Si tratta di un simbolo antichissimo proveniente dalla mitologia greca, che a sua volta affonda le sue radici nella cultura delle prime civiltà mediterranee.

 Il volto femminile di donna rappresenta la Gorgone, meglio conosciuta nei miti classici come Medusa, il mostro con la chioma di serpenti che pietrificava a vista gli incauti avventurieri e che viene decapitata da Perseo che usa uno scudo specchio per decapitarla. Al contrario di quanto si creda la Triscele non ha origine ellenica, bensì orientale. È fortemente legata al culto di Baal, venerato dalle popolazioni mesopotamiche che si opposero alla popolazione israelita. Baal nella Bibbia è infatti una divinità demoniaca nemica del Vero e Unico Dio Jahvè, e per questa ragione osteggiata dai vari profeti ebraici che la combatterono anche a costo della vita.

Secondo l’orribile culto del dio Baal, divinità che esigeva mutilazioni e sacrifici umani per i suoi adepti, le gambe che ruotano attorno al volto femminile rappresentano le stagioni, ovvero le falci lunari. I serpenti della Gorgone rappresentano invece la rinascita, ovvero la crescita dei raccolti. L’immagine è quindi fortemente legata alla prosperità agricola e alla fecondità della terra. I cicli lunari delle stagioni e la crescita rappresentata dai serpenti racchiudono questo segreto nel simbolo. Durante la dominazione romana i serpenti vennero sostituiti da spighe di grano e la faccia divenne più umana perdendo i connotati del mostro mitologico. La Sicilia era infatti il granaio prima della Repubblica e poi dell’Impero, e per questa ragione tenuta in grande considerazione da Roma che la considerava una delle parti principali dei suoi territori.

La perdita dell’isola accellerò infatti al decadenza dell’intera nazione. Per secoli, e forse anche oggi, il simbolo della Triscele è considerato di buon auspicio dalla popolazione locale, che lo usa come una sorta di talismano per avere pesca abbondante e buoni raccolti. Naturalmente il tutto fa parte ormai del folclore popolare siculo, ma inconsciamente le usanze derivate da culti pagani fortemente radicati nei territori riaffiorano nei comportamenti abituali degli isolani, che come ben si sa sono molto legati alle tradizioni 8per maggiori informazioni sulla Triscele e sulla Sicilia e i suoi miti consigliamo il numero 2 della rivista InStoria Quaderni di percorsi Storici, edita dalla GB EditoriA e acquistabile direttamente sul sito).
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